
Ruvidi suoni della cittÃ
e queste coperte ammuffite di decisioni sospese e mai ricordate per tempo
coprono pesantemente le mie ossa.
Mentre respiro dubbi e paure, ripensamenti e scelte, silenzio e rumore,
guardo me stesso dall’alto di un sogno che singhiozza, scalcia
come un bambino imbizzarrito dal dolore del primo respiro.
Mentre io soffoco e scalcio versi diversi mai letti e che non verranno mai scritti
quest’inutile dolore peristaltico si ripete all’infinito e nessuno spavento lo ferma.
Singhiozzo giornaliero. Ricordo. Balbettio paralizzante.
(Edoardo Montanari)